L’Unione Europea si è posta l’obiettivo di diventare la prima area del mondo carbon-neutral entro il 2050. Per riuscirci, nello scenario 2030-2050, dovrà contare su un migliore utilizzo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT) da parte di tutti: imprese, istituzioni e semplici cittadini, sia nella riduzione delle emissioni di C02, sia dell’impatto ambientale delle ICT stesse. In questo scenario ricco di opportunità del Green Deal europeo, quali punti richiederanno più attenzione da parte dei policy maker? Quali comportamenti virtuosi saranno adottati dagli utenti finali? Quale sarà il ruolo delle imprese più innovative in queste aree? Occorre agire. I singoli individui possono prendere decisioni che portano ad una riduzione delle emissioni, ma occorre soprattutto che i governi implementino leggi ed investano in azioni che accelerino la trasformazione di tutte le attività umane verso zero emissioni nette, e che perseguano con forza una riduzione drastica dell’utilizzo di tutti i combustibili fossili (carbone, olio combustile, metano). In questo scenario assume anche grande importanza l’obiettivo di una mobilità sostenibile in cui il cittadino scelga il modo più ecologico di viaggiare in auto, treno o aereo, senza danneggiare il benessere del Pianeta. Conoscere e scegliere in base all’impatto ambientale di ciascun mezzo può essere la risposta individuale dei cittadini. Ma forse non basta. I trasporti, infatti, soprattutto su gomma, pesano molto sui consumi finali di energia sull’inquinamento e sulle emissioni di gas serra. Anche il traffico marittimo e aereo pesa sulle nostre emissioni, rispettivamente del 14% e del 13%. C’è bisogno di investimenti in nuovi strumenti tecnologici.
In che modo le nuove tecnologie stanno già migliorando le attività di trasporto aereo, i voli e gli stessi aeroporti, per ridurre le pressioni negative sull’ambiente?
Quali le possibilità di una mobilità realmente sostenibile?