Lungomare Mediterraneo: l’impatto dell’inquinamento sul patrimonio archeologico e biologico del Mediterraneo

La questione dell’inquinamento del Mar Mediterraneo è sempre più vitale per la necessità di preservare l’ecosistema marino e, non ultimi, i tanti parchi archeologici e biologici presenti nelle acque territoriali dei paesi costieri. Nell’ambito della Presidenza Spagnola del semestre Europeo, durante la XIV Festival della Diplomazia, si discuterà dell’impatto e sulle possibili misure di salvaguardia di queste aree protette. Dall’indagine di Goletta Verde condotta nel 2023 lungo le coste italiane emerge che il 36%, l’inquinamento è oltre i limiti di legge, e che il 30% è ritenuto fortemente inquinato. Mentre, per quanto riguarda il Mediterraneo, i dati dell’UNEP ci dicono che le microplastiche sono la principale fonte inquinante. In particolare si stima che 730 tonnellate di rifiuti plastici raggiungono il mare ogni giorno; che le plastiche sono pari al 95% dei rifiuti fluttuanti in mare e più del 50% dei rifiuti sui fondali; e che le plastiche monouso rappresentano più del 60% dei rifiuti sulle spiagge. Questi dati sono allarmanti e dovrebbero far riflettere su come sia necessario monitorare e proteggere il mare per salvaguardare il nostro ecosistema e promuovere un’economia blu realmente sostenibili.