Lo sport ha dimostrato di essere uno strumento flessibile ed efficiente nella promozione degli obiettivi di Pace sviluppo etico. Nell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile viene ulteriormente riconosciuto il ruolo dello sport per il progresso sociale: “Lo sport è anche un importante fattore abilitante dello sviluppo sostenibile. Riconosciamo il crescente contributo dello sport alla realizzazione dello sviluppo e della Pace nella sua promozione della tolleranza e del rispetto e i contributi che fornisce all’emancipazione delle donne e dei giovani, degli individui, delle comunità internazionali e dei rifugiati, nonché agli obiettivi della salute, dell’istruzione e dell’inclusione sociale”.
I Giochi di Stoke Mandeville e l’inizio della storia delle Paralimpiadi e la realtà di oggi.
L’iniziativa, com’era auspicabile, ebbe un successo consistente, portando il 28 luglio del 1948 allo svolgimento dei primi Giochi di Stoke Mandeville per atleti disabili, che videro la partecipazione di atleti ex membri delle Forze Armate Britanniche. Oggi il FESTIVAL della DIPLOMAZIA intende promuovere e condividere con una platea internazionale, una serie di iniziative che possano coinvolgere gli stati a cooperare insieme per aumentare la consapevolezza che disabilità non debbasignificare “limite” o essere una discriminante, ma possa diventare un modello a cui aspirare per la una società finalmente “Diversa ma felicemente integrata”.L’inclusione, è definibile come quel processo che consente a una comunità, o gruppo, di individuare e rispondere in maniera adeguata ai diritti, alle diversità e alla variabilità di bisogni degli individui che ne fanno parte. L’aggregazione, l’associare, è anche il complesso delle persone o delle cose che vengono aggregate o che si aggregano, nel linguaggio sociologico e giornalistico, luoghi al chiuso o all’aperto in cui gruppi di individui che abbiano interessi e tendenze comuni possono incontrarsi e svolgere attività varie. La disabilità, come incapacità di includere, quando si parla di inclusione, aggregazione e didisabilità, la nostra attenzione si sofferma sulle persone che dovrebbero essere incluse. In realtà sarebbe più efficace, e rispettoso, focalizzarsi innanzitutto sulla capacità sociale di includere. In particolare, sui limiti – gravi e spesso invisibili – che ogni gruppo sociale impone alle persone, sottoforma di inaccessibilità, pregiudizi, oppressione, stigma. Non sono, infatti, le singole caratteristiche degli individui a essere “disabilità”, bensì l’esclusione sociale che consegue all’incapacità di una comunità di accogliere cittadine e cittadini, in modo equo e paritario. L’inclusione e l’aggregazione, non sono politiche sociali o educative sulla carta: sono scelte attive di ciascuno di noi, 24 ore al giorno, 365 giorni all’anno.
Lo Sport: il Diritto Umano di Muoversi “Human Right To Move” è qualcosa che dobbiamo concederci l’un l’altro, i rifugiati – e le sfortunate circostanze che li rendono tali – sono una realtà e su questo tutti dobbiamo riflettere e agire. Le attività sportive offrono un’opportunità specifica per facilitare l’integrazione dei migranti contribuendo a promuovere e mantenere contatti interculturali tra migranti e locali. Tuttavia, dobbiamo considerare che molti dei rifugiati nel proprio paese sono degli atleti agonisti, dobbiamo per questo inserirli in un programma di screening di ricerca per la prevenzione degli infortuni muscolari indiretti al fine di migliorare la performance atletica e la longevità sportiva e soprattutto garantire uno stato di salute ottimale. La diversità è un fatto, l’inclusione e l’aggregazione sono un atto, praticare l’inclusione delle diversità come stile di vita, non come buona azione quotidiana. Da oggi in poi, Possiamo tutti realmente fare qualcosa prendendo esempio dall’esperienza degli atleti e dei familiari a testimonianza che lo Sport è una possibilità di riscatto reale, di aggregazione di crescita, di opportunità, la DIVERSITÀ è una GRANDE OPPORTUNITÀ per crescere e migliorare la nostra qualità di vita. Oggi presentiamo un futuro concreto, non più solo parole, ma attività tangibili, fruibili e condivisibili in tutto il mondo.