La Penna del Diplomatico
Legione Straniera

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La Legione straniera, corpo militare dell’esercito francese, fondato nel 1831 dal re Luigi Filippo, ha sempre infiammato la fantasia delle giovani generazioni, attratte dalla leggenda che la circondava, interessate dal mistero che l’avvolgeva, affascinate dalle prospettive che schiudeva: la possibilità di una nuova identità, una nuova vita, un nuovo futuro, di avventure e viaggi in luoghi esotici. Nell’immaginario collettivo il legionario era un uomo che fuggiva da qualcuno o da qualcosa o che aveva conti con la giustizia da regolare o un amore sfortunato da dimenticare. Entrando nella Legione, il volontario diventava un’altra persona, gli venivano cancellate tutte le sue colpe e le sue pene, aveva una nuova patria per cui combattere e morire, secondo il celebre motto: Legio Patria Nostra («La Legione è la nostra Patria»). La Legione di oggi è diventata un corpo d’elite altamente addestrato, che certo mantiene alcune regole, obblighi e consuetudini del passato, ma è paragonabile, quanto a livello d’addestramento e determinazione, al SAS britannico o al Navy Seal americano. Il salario è attraente e i giovani da tutta l’Europa fanno la fila per essere selezionati, con tanti vantaggi e un unico obbligo: combattere quando richiesti. Il libro ripercorre la storia della Légion Etrangère nelle sue diverse mutazioni, evocandone le pagine oscure, i momenti di gloria, le miserie e le generosità e presentandoci anche i personaggi famosi che a un certo punto della loro vita vi si rifugiarono.

A commentare il libro dell’Ambasciatore Domenico Vecchioni, il giornalista e fotoreporter Marco Petrelli.

Il diplomatico Stefano Baldi da anni cura il progetto “La Penna del Diplomatico”, che cataloga le opere scritte dai suoi colleghi italiani e modera una serie di presentazioni di libri recentemente pubblicati.