Nonostante sia ancora molto complicato prevedere quali saranno le conseguenze dell’invasione Russa in Ucraina, non si può negare che i precedenti equilibri politici, economici e strategici abbiano perso il loro baricentro. Al fine di comprendere meglio queste trasformazioni sembra necessario chiedersi quale sarà il nuovo ordine mondiale che si instaurerà con la fine del conflitto. La situazione sul campo condurrà sicuramente ad una militarizzazione dei rapporti tra gli Stati e, probabilmente, ad una pericolosa bipolarizzazione del sistema internazionale, il quale avrà un impatto ambivalente anche sull’Europa. Se da un lato quest’ultima potrebbe riappropriarsi del suo ruolo di interlocutrice e partner privilegiata degli Stati Uniti, dall’altra potrebbe rischiare di trovarsi intrappolata in una competizione regionale con la Russia e globale con la Cina. L’autonomia politica e strategica dell’Unione potrebbe quindi essere messa seriamente in discussione. Sicuramente, da un punto di vista economico, i governi dovranno riorganizzare le loro catene di approvvigionamento, produzione e assemblaggio. Inoltre, non bisogna dimenticare che nei primi anni novanta la Russia è entrata a fa parte del sistema finanziario globale avendo accesso ai mercati globali dei capitali. A ciò ha susseguito una crescita economica che ha ridotto drasticamente la povertà e rafforzato i legami con l’Europa. Quello su cui si ci interroga, anche, è se la globalizzazione giungerà al suo capolinea, o in caso contrario, come evolverà il suo andamento dopo la fine del conflitto. La Russia, a causa delle numerose sanzioni, potrebbe chiudersi in se stessa e assomigliare sempre di più a stati come il Venezuela o la Corea del Nord, oppure potrebbe trasformarsi ribellandosi ad ogni forma di dittatura e nazionalismo. È evidente che oggi qualsiasi tipo di previsione ha in sè stessa un margine di errore troppo elevato poiché si tratta di un sistema a più variabili intrinsecamente correlate tra di loro, e non sempre in maniera lineare, ma discuterne aiuta a capire le dinamiche e i vuoti geopolitici che potrebbero verificarsi a breve.