Tavola rotonda: DNA ed Evoluzione del Mercato Unico

La Tavola Rotonda “Unione Europea: DNA ed evoluzione del Mercato Unico”, rientra nel palinsesto della XV edizione del Festival della Diplomazia e si terrà presso la Sala delle Bandiere della Rappresentanza del Parlamento Europo a Roma il 27 novembre alle ore 16.

Istituito nel gennaio 1993, prima fra 12 paesi dell’UE e poi esteso a tutti e 27, il mercato unico rappresenta una dei maggiori traguardi dell’Unione europea. Originariamente fu pensato come strumento di stimolo per il commercio, in grado di accrescere l’importanza della UE quale partner commerciale a livello mondiale; di alimentare la crescita e la concorrenza e di creare nuove opportunità per le imprese della UE, consentendo loro di accedere a un mercato interno che conta circa 450 milioni di consumatori. Il mercato unico concepito come spazio di libero scambio privo di barriere tariffarie o non tariffarie tra i suoi membri, si è però evoluto fino a diventare uno strumento per garantire progresso, opportunità, crescita, resilienza e posizionamento geopolitico dell’UE. Nel DNA del Mercato Unico sono state scritte le cosiddette quattro libertà: libera circolazione delle persone, dei servizi, dei beni e dei capitali all’interno dell’UE. Questi quattro pilastri hanno costituito la pietra angolare dell’integrazione e dei valori europei. Il mercato unico deve ora continuare ad adattarsi a nuove sfide attraverso uno sforzo collettivo per continuare a rafforzare e approfondire questo strumento, preservare condizioni di parità, sia a livello interno sia globale, e garantire che sia alla base della prosperità dell’UE attraverso la competitività e la produttività a lungo termine. Nell’aprile del 2021 il Consiglio e il Parlamento Europeo hanno adottato il programma dell’UE per il Mercato Unico per il periodo 2021-2027 che include tra i principali obiettivi: aumentare l’efficacia del mercato unico; sostenere la competitività delle imprese dell’UE, in particolare delle PMI; facilitare lo sviluppo di norme europee efficaci; rafforzare il ruolo dei consumatori e proteggerli. Dopo circa 30 anni dalla nascita del mercato unico, il programma è stato finanziato con 4,2 miliardi di euro, e si è confrontato con tre aspetti fondamentali: transizioni verde e digitale; nuova strategia industriale; rilancio della competitività, la crescita e la ripresa. L’Unione Europea pertanto si propone come modello virtuoso su diversi temi e filiere attraverso strategie e scelte, prese con criteri di lungo termine, dettate da principi di sostenibilità e dalla necessità di attuare una serie di transizioni che dovrebbero garantire un futuro migliore ai cittadini europei. Tuttavia, le recenti elezioni in Europa prima e negli USA più recentemente, hanno evidenziato cambiamenti nel panorama politico europeo e internazionale. Nuovi partiti e nuove visioni sull’Europa sono emersi con il rischio di rallentare alcune politiche fissate dalla precedente Commissione. Il nuovo ciclo dovrà fronteggiare la possibile frammentazione politica e la redistribuzione del potere all’interno delle tante possibili alleanze che si stanno delineando e che potrebbe sfociare in una polarizzazione del processo decisionale su importanti riforme. La nuova Presidenza degli Stati Uniti, allo stesso tempo, potrebbe mettere in atto decisioni politiche in grado di riflettersi sul ruolo geopolitico stesso che l’Unione Europea ha e potrebbe avere nei prossimi anni nei principali settori industriali. Il potere dell’Europa affronta tre sfide principali: dipendenza dalle materie prime, concorrenza tecnologica e pressione geopolitica. A fronte di ciò diventano cruciali le opportunità offerte dall’innovazione per il rilancio della competitività, a partire dalle tecnologie emergenti quali l’Intelligenza Artificiale, Internet of Things, Blockchain, Virtual Reality, Robotics, etc. Per l’Unione Europea è, infatti, cruciale promuovere l’innovazione e diventare un leader tecnologico e, per farlo, è necessario scegliere consapevolmente gli ambiti strategici per il nostro tessuto economico-produttivo, fortemente caratterizzato da filiere di piccole e medie imprese (24 milioni di lavoratori in UE, strettamente legati alle comunità locali e ai nostri territori). In tal senso il ruolo dei capofiliera è centrale per garantire stabilità e trainare interi comparti verso l’innovazione, sfruttando i vantaggi offerti dal mercato unico. La promozione dell’innovazione e il conseguente rilancio della competitività devono però essere accompagnati da una semplificazione del quadro normativo europeo e dalla riduzione degli oneri amministrativi per evitare frammentazione e complessità regolatoria. Infine, da non sottovalutare la rafforzata concorrenza di superpotenze globali quali gli Stati Uniti a guida Trump, e la Cina. In questo senso, l’UE dovrebbe creare alleanze strategiche, promuovere standard globali e, soprattutto, rafforzare la coesione interna per rilanciare la propria competitività.

Per partecipare è obbligatorio inviare una mail a: festivaldelladiplomazia@gmail.com