Già Consigliere del Ministro della Funzione Pubblica, Franco Frattini, è responsabile della struttura di Missione per la Comunicazione e Informazione ai cittadini del dipartimento della Funzione Pubblica.
Laureato in Filosofia, docente universitario, iscritto all’albo dei giornalisti dal 1977, ha ricoperto l’incarico di addetto stampa, dal 1990 al 1996, presso la Presidenza del Consiglio, il Ministero di Grazia e Giustizia e il Ministero per la Funzione Pubblica. Nel 1994 ha coordinato le relazioni con i media nell’ambito della Conferenza ONU di Napoli sul crimine transnazionale. Docente presso la scuola di giornalismo della Luiss con il corso: Uffici stampa e comunicazione interna e presso la Scuola superiore dell’Amministrazione dell’Interno (Ministero dell’Interno) dove ha tenuto il corso: Uffici stampa e comunicazione istituzionale . Dal 1998 a tutto il 2001 ha tenuto il corso di Sociologia presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Genova. Ha maturato esperienze di comunicazione in numerose campagne per aziende private e recentemente ha curato la comunicazione integrata di Piaggio Aero Industries. Ha pubblicato lavori sull’immagine dell’imprenditore e sulla sociologia del linguaggio. Di recente una guida per gli uffici stampa (Io, il portavoce , 1995) e la sezione Principi organizzativi dell’Ufficio Stampa nel testo a cura di Stefano Rolando, Teorie e tecniche della comunicazione pubblica, 2001.
Trent’anni nelle istituzioni, da Genova a Roma, da Bruxelles a Milano (Expo 2015). Ha partecipato all’intensa attività di promozione e produzione di una cultura riformista in Italia negli anni in cui “riformismo” era una parola seria. Dai club socialisti sono state lanciate le idee che hanno segnato il percorso travagliato della nuova politica: dalla “società dell’informazione” al “made in Italy”; dalla fine del monopolio televisivo pubblico alla riforma della politica (finanziamento, architettura istituzionale); dal nuovo welfare all’incontro virtuoso tra economia e cultura. Ha insegnato sociologia all’Università di Genova e alla Sapienza di Roma, e lavorato con Claudio Martelli, Giovanni Falcone, Livia Pomodoro, Liliana Ferraro nel biennio del coraggio di Stato contro la mafia (1991-1992). Il suo affaccio sul mondo del Lavoro è stato nel 1969 in una breve esperienza di fotografo con Giorgio Bergami, e da quel momento non si è più fermato. Ha scritto saggi e libri su linguaggio e comunicazione (“Una sociologia filosofica”, “Pensiero di Natale” “Sotto un tappeto di bandiere” “Expo Milano2015. Un’eredità carica di Futuro” infine “Il cielo di Kabul”)