International Institutions: ideology and real powers

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La pandemia ha accelerato una serie di trasformazioni che oggi appaiono inarrestabili.  Mutamenti e innovazioni radicali che stanno avvenendo in tutti i settori, nelle strutture sociali, nella cultura, nell’economia e nella politica. Processi rapidi, silenziosi e non violenti in campo digitale, energetico, ambientale la cui spinta arriva da una rafforzata esigenza di sostenibilità e di modernizzazione della società. Questi cambiamenti, però, non sono immuni da contraddizioni e difficoltà che spesso ricadono sulle popolazioni e sul sistema economico delle nazioni. Alla crescita delle diseguaglianze legate alla crisi economica corrisponde l’ascesa dei nuovi potenti del mondo digitale, una asimmetria di risorse economiche che produce intollerabili situazioni d’incertezza,  inquietudini sul rapporto fra democrazia e nuove tecnologie, mancanza di trasparenza ma contemporanea  euforia per un determinismo tecnologico che appare tautologico. Il Festival della Diplomazia da anni riflette propone un dibattito sugli scenari presenti e futuri, sui rischi reali e quelli percepiti, a livello nazionale, regionale e globale. Nei dibattiti ci s’interroga sul valore dell’innovazione e sull’affidabilità degli attori che raccolgono, analizzano e utilizzano i tanti dati sensibili messi quotidianamente in circolazione nella rete. Dall’Europa, dai governi nazionali, dalle Organizzazioni multilaterali, continua ad arrivare una forte spinta verso l’adozione e l’adesione a principi e ideali che mantengano al centro dell’attenzione l’individuo e i suoi diritti fondamentali, per preservarne il rispetto, la sicurezza e la dignità. All’orizzonte, però, sembra delinearsi un mondo che non riesce a preoccuparsi a sufficienza della necessità di mantenere la Pace, in cui le Nazioni sono come accecate dalla ricerca dell’interesse nazionale, a scapito degli interessi universali, della difesa dell’ambiente, della sicurezza e della cooperazione tra gli stati, nonché della lotta alle diseguaglianze e dell’integrazione economica. Si evidenzia la sfrenata lotta per appropriarsi delle materie prime e per il controllo delle nuove tecnologie, in una competizione che sta diventando sempre più globale. Il realismo sembra prevalere sulle più nobili ideologie, quelle che portarono alla nascita delle Organizzazioni globali, dalla società delle Nazioni all’ONU, l’UNICEF, l’Unione Africana, il WTO, il G20, la Banca Mondiale e tante altre ancora.  Il loro potere sembra in crisi, e poco attuale appare il motto latino “Ex Amicitia Pax”.