Power of Disinformation

Tradizionalmente, la televisione, la radio, i giornali e le riviste erano i principali canali di informazione. Ultimamente il ruolo di questi media è stato minato dai media digitali e sociali e da una serie di fonti incerte che sono in grado di diffondere informazioni scorrette o parzialmente vere. Nell’opinione pubblica tutte queste (bugie, voci, bufale, disinformazione, cospirazioni e propaganda) sono descritte come fake news, un termine semplicistico che nasconde importanti distinzioni. Non solo “vero” contro “falso”, ma molte sfumature di inganno che appaiono anche come meme, video e post sui social. Il fenomeno in questione fa parte del più ampio concetto di disinformazione, noto come misinformation, ovvero la diffusione involontaria di informazioni imprecise o completamente false. Mentre la disinformazione è la diffusione deliberata di una notizia falsa o inaccurata per influenzare una popolazione in una certa direzione, i ricercatori ritengono che la disinformazione più efficace non sia quella falsa ma quella fuorviante. Hanno osservato un cambiamento nelle tattiche e nelle tecniche: non storie completamente inventate, ma contenuti autentici rielaborati con titoli iperbolici. Gli esseri umani rispondono a stimoli emotivi e condividono la disinformazione se questa rafforza convinzioni e pregiudizi. L’automazione, il micro-targeting e il coordinamento alimentano la manipolazione dell’opinione pubblica. Spesso, anche la disinformazione emotiva, in quanto satira, non viene rilevata dai processi di fact-checking. In questi sforzi, il contesto, più che il contenuto, viene utilizzato come arma.

Il risultato è un caos intenzionale. Capire come, in un ambiente informativo disordinato, ognuno di noi sia soggetto a queste campagne e possa parteciparvi inconsapevolmente, può aiutare a contrastare chi cerca di stravolgere il senso di realtà condivisa. Per questo è fondamentale sviluppare competenze per orientarsi nella comunicazione online e offline. L’impegno delle istituzioni nel controllo della disinformazione è cruciale per sensibilizzare e responsabilizzare i cittadini sulla disinformazione online che, se attuata e portata a termine con successo, può minare il concetto stesso di democrazia. Fattori come l’istruzione, l’accesso alla tecnologia, il sovraccarico di informazioni e la mancanza di attenzione alle fonti contribuiscono alla disinformazione e alla misinformazione. Quali regolamenti e metodologie dovrebbero essere implementati per garantire che i cittadini ricevano solo determinate informazioni?