The Eagle’s fragility and strenght: virus and antivirus in the US democracy

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I Padri fondatori degli Stati Uniti credevano che i valori delle basi costituzionali, della separazione dei poteri e dell’indipendenza giudiziaria avrebbero creato un Paese in grado di resistere ai cambiamenti e alle avversità. In effetti, questo sistema si è dimostrato abbastanza forte da superare le sfide della storia americana, come la Grande Depressione, la Seconda Guerra Mondiale, il movimento per i diritti civili e la Guerra Fredda. Tuttavia, il sistema ha dato prova di essere anche portatore di vulnerabilità, e utilizzando una metafora, di potenziali “virus” che ne possono indebolire le istituzioni democratiche. Queste fragilità includono l’ascesa dei demagoghi e l’estrema polarizzazione politica e sono diventate ancor più evidenti negli ultimi anni con il ripresentarsi di crisi economiche e bolle finanziarie, l’accentuarsi della povertà e delle diseguaglianze sociali, il risorgere di populismi e spinte isolazionistiche, il riemergere di violenze e discriminazioni razziali, il diffondersi a macchia d’olio le dipendenze da nuove e vecchie sostanze stupefacenti. La stessa crescente caratterizzazione degli Stati elettoralmente “rossi” e “blu” ha alterato il concetto di rappresentanza dei cittadini e spesso i tradizionali partiti politici hanno perso il controllo sui processi di nomina, consentendo a candidati anti-establishment di guadagnare importanza. Ciò è stato possibile anche a causa della disinformazione che attraverso i social media ha ulteriormente eroso le basi di un discorso civile e di una dialettica politica informati. La sfida alla convivenza democratica ha messo alla prova la forza delle istituzioni. Tuttavia, nel corso dei secoli il sistema americano ha dimostrato di possedere un proprio sistema immunitario difensivo, una sorta di antivirus, ovvero dei meccanismi endogeni progettati dai padri fondatori per proteggere da queste minacce e che ancora sembrano funzionare. Ma per quanto ancora?  La separazione dei poteri, il controllo giudiziario e il federalismo sono ancora dei deterrenti validi per impedire qualsiasi ambizione di potere? Una stampa libera, protetta dal Primo Emendamento, svolge ancora un ruolo fondamentale nel responsabilizzare chiunque eserciti il potere? Quale ruolo possono svolgere i cittadini nel sostenere e rafforzare la resistenza delle Istituzioni democratiche? Si è sempre detto che la salute della democrazia americana dipende dalla sua capacità di adattarsi preservando i principi costituzionali fondamentali, e va riconosciuto che qualsiasi sia stata la motivazione della crisi di turno, gli Stati Uniti hanno trovato dentro di se le forze e l’energia per reagire e superarla, senza mai ricorrere a un aiuto esterno. Oggi più che mai c’è bisogno di ripristinare la fiducia nelle forze politiche e nelle Istituzioni democratiche, e di promuovere una nuova cultura politica che riscopra e riproponga i principi fondanti della democrazia americana. Mentre la Nazione, alle prese con una delle più combattute competizioni elettorali per la Presidenza, affronta queste sfide, la domanda che ci si pone: L’Aquila manterrà il suo volo o i virus dell’antipolitica le tarperanno le ali?