La crisi dell’ordine internazionale liberale

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Il sistema multilaterale internazionale, nato dopo la Seconda guerra mondiale per garantire cooperazione, pace e sviluppo, attraversa oggi una fase di profonda crisi. Organismi come le Nazioni Unite, il WTO, l’OMS o il FMI appaiono spesso paralizzati, inefficaci o incapaci di rispondere con prontezza alle sfide globali: dai conflitti armati alle pandemie, dal cambiamento climatico alle disuguaglianze economiche.

Questa crisi non è solo tecnica, ma politica. Le rivalità tra grandi potenze – in particolare tra Stati Uniti, Cina e Russia – si riflettono nei luoghi del multilateralismo, bloccandone le decisioni e alimentando la sfiducia. Inoltre, molti Paesi in via di sviluppo lamentano una scarsa rappresentanza e una distribuzione del potere ancora legata agli equilibri del dopoguerra. In parallelo, il ritorno di tendenze nazionaliste e sovraniste ha indebolito l’impegno collettivo e alimentato strategie unilaterali o bilaterali.

Eppure, mai come oggi ci sarebbe bisogno di un multilateralismo efficace e inclusivo. La natura transnazionale delle crisi contemporanee rende evidente che nessuno Stato, da solo, può affrontare le sfide del nostro tempo. La vera posta in gioco non è solo il futuro delle istituzioni internazionali, ma la possibilità stessa di governare il mondo in modo cooperativo, legittimo e sostenibile.